Neville Goddard
(1905-1972)
Biografia
Influente maestro del Nuovo Pensiero
Neville Goddard, meglio noto solo come Neville, fu uno dei maestri drammatici ed estremamente influenti nell'ambito del Nuovo Pensiero per molti anni. Con una semplice eppure elegante lezione di un'ora, Neville era capace di chiarire la naturadi Dio e la relazione di Dio con ogni persona. Egli parlava di Dio in termini intimi come se lo conoscesse molto bene, come in effetti faceva. Joseph Murphy, scrittore e conferenziere che studiò con Neville a New York, diceva di lui:
“Neville alla fine sarà riconosciuto come uno dei più grandi mistici del mondo”
Nato a Barbados nelle Indie Occidentali Britanniche, Neville era il quarto in una famiglia di nove fratelli e una sorella. Un giorno alcuni di loro giocavano nei pressi di una vecchia capanna vicino al mare. Nella capanna viveva una chiromante che gli raccontò i loro destini;
i figli più grandi avrebbero fatto carriera in medicina e in affari. Le previsioni si avverarono. La famiglia Goddard è infatti una delle famiglie più eminenti e influenti dell'isola.
"Non toccate il quarto,"
disse la chiromante indicando Neville,
"egli ha una missione speciale da compiere nel mondo – per conto di Dio".
E a Neville disse:
"Viaggerai fino a una terra lontana e passerai la vita lì."
Anche questa previsione si avverò. Da ragazzo egli andò in America e lavorò nei grandi magazzini a New York. In seguito, lavorò nel teatro con gli Schubert. In circostanze particolari incontrò un ebreo nero, di nome Abdullah, che teneva conferenze sul Cristianesimo.
Neville andò ad ascoltarlo, un po' controvoglia, per appagare il suo bisogno di un amico, “Di cui non rispettavo il giudizio” disse Neville, “poiché faceva cattivo uso del denaro”.
Neville raccontò che era seduto nell'auditorium aspettando che la conferenza iniziasse, quando il lettore – che non aveva mai incontrato Neville – arrivò dal fondo dell'auditorium lungo il corridoio centrale che portava al palco.
"Sei in ritardo, Neville!" gli disse Abdullah, "in ritardo di sei mesi! Mi era stato detto di aspettarti." Dopo questa conoscenza, Neville studiò con Abdullah sette giorni su sette per sette anni.
"Abdullah mi insegnò l'ebraico, mi insegnò la Cabala, e mi insegnò di più sul Cristianesimo di chiunque altro”, Neville dichiarò.
Neville inizialmente era giunto negli Stati Uniti per studiare arte drammatica a diciassette anni. Nel 1932 abbandonò il teatro per dedicare l'attenzione agli studi sul misticismo e iniziò a tenere lezioni a New York. Dopo aver viaggiato attraverso il Paese, si stabilì a Los Angeles dove, alla fine degli anni '50, tenne una serie di conferenze in televisione e, per molti anni, fece regolarmente lezioni al Wilshire Ebell Theater davanti a un pubblico numeroso. Negli anni '60 e nei primi '70, limitò la gran parte delle sue lezioni a Los Angeles, New York e San Francisco.
Neville una volta disse che se fosse naufragato su un'isola e gli fosse stato concesso un solo libro, avrebbe scelto la Bibbia, senza esitazione. Se avesse potuto aggiungerne altri, questi sarebbero stati il Dizionario Metafisico dei nomi Biblici di Charles Fillmore, William Blake (“... Perché ce ne stiamo qui a tremare, chiamando Dio per avere aiuto, e non noi stessi in cui Dio abita?”) e i Commentari di Nicoll. Questi erano i libri che consigliava durante le sue lezioni.
Nelle sue lezioni e nei libri, Neville trattò unicamente La Legge fino al 1959,
“Poiché non conoscevo La Promessa finché non iniziai a sperimentarla e dispiegarla dentro di me durante quell'estate e nei tre anni e mezzo a seguire. Ed essa fa parte delle Sacre Scritture”,
egli diceva,
“leggetela nel Libro di Daniele dove ci si riferisce ad essa come a 'un tempo, dei tempi e la metà d'un tempo'. Nella nostra esperienza di essa si tratta di 1260 giorni.”
Nel suo uso della Legge, egli raccontò di come avesse fatto un viaggio in mare daNew York per visitare la sua famiglia a Barbados durante la Depressione, senza un soldo in tasca. Raccontò di come, con l'uso del potere dell'immaginazione, ottenne il congedo d'onore dal servizio militare per continuare le sue conferenze durante la seconda Guerra Mondiale. A San Francisco nei '50 e nei '60 raccontò al suo pubblico dell'uso che altri avevano fatto della Legge. La discusse in televisione nell'area di Los Angeles.
“Impara ad usare il tuo potere immaginario, con amore, a nome di altri, poiché l'Uomo vive in un mondo dove ogni cosa è soggetta al suo potere d'immaginazione”, egli insegnava.
Nell'ultima parte degli anni '60 e nei primi '70 Neville diede più importanza alla Promessa dopo averla provata. L'uso del potere immaginario può cambiare le circostanze, ma tutto è temporaneo, “e svanirà come fumo”, egli affermava con un movimento della mano.
“Certo, potete usarlo per fare fortuna, per diventare famosi – tutto questo si può fare – ma il vostro vero scopo è di realizzare le Scritture”;
così egli mise da parte la Legge, e divenne tanto ansioso di ascoltare i racconti di coloro che avevano avuto esperienze con La Promessa, e di condividere tali racconti, quanto lo era stato con le esperienze della Legge.
Negli ultimi anni della sua vita disse,
“So che mi resta poco tempo. Ho compiuto il lavoro per cui ero stato mandato qui e ora sono impaziente di partire. So che non riapparirò più in questo mondo tridimensionale poiché La Promessa si è avverata in me. Ma dovunque andrò, vi conoscerò lì come vi ho conosciuti qui, perché siamo tutti fratelli, infinitamente affezionati l'uno all'altro.”
Neville chiamava questa scoperta la “Promessa” di Dio.
Non c'è niente che uno possa fare per guadagnarla. Essa è pura Grazia e viene a suo tempo.
Se nella vita non esperisci la Promessa, cos'altro?
“Tu attraversi una porta – questo è tutto ciò che è la morte”, diceva Neville,
“e istantaneamente sei riportato in vita in un mondo come questo – proprio questo mondo”,
gli piaceva dire con un movimento della mano,
“e vai avanti lì con gli stessi problemi che avevi qui senza perdita di identità – non vecchio, non cieco, non storpio se sei morto così, ma giovane. Lì si cresce, ci si sposa, vi si muore anche, con tutte le stesse paure della morte che abbiamo noi qui. E se si muore lì senza aver fatto esperienza della Promessa, si resuscita ancora e ancora in un posto più adatto a questa missione da compiere. E si continua finché 'Cristo si è formato in voi' e come 'figli della Resurrezione' lasciate questo mondo di morte e non vi rientrate mai più.”
“Siete nati una sola volta da un utero di donna, ma una volta lassù”, Neville continua, “non attraversate più alcun utero.”
E cosa dire della paura che molti hanno dell'inferno e dell'eterna dannazione? In risposta a questa frequente domanda, Neville rispondeva con una citazione dalle Scritture,
“'Nessuno andrà perduto nella mia montagna sacra'. Voi siete Dio e come potrebbe Dio condannare eternamente Sé stesso?"
Finché non ci svegliamo e facciamo questa scoperta, abbiamo il privilegio di usare una Legge, dataci da Dio, per “attutire i colpi della vita”.
La Legge, riassunta in poche parole è questa, con le parole di Neville:
“L'immaginazione crea la realtà”.
Neville parlava a braccio e faceva seguire alle sue lezioni un momento di domande e risposte. Quando gli veniva chiesto se vi fossero in vendita videocassette delle sue lezioni, egli rispondeva:
“Io non ne ho. Altri qui fanno registrazioni per uso proprio, e va bene. Ma io non ho videocassette.”
Esistono molte registrazioni delle sue lezioni in circolazione a Los Angeles e San Francisco, grazie alla fedeltà e dedizione di molti suoi studenti ed amici che hanno conservato molto di ciò che ha detto. Anche i suoi libri vengono stampati.
Neville ha lasciato la Terra il primo Ottobre del 1972, a Los Angeles.
Sebbene il picco della carriera di Neville sia stato alla fine degli anni '50 e nei primi '60, il suo messaggio continua a trovare vita nei cuori dei lettori spirituali di tutto il mondo ancora oggi.